Carne pollame in Lombardia, numeri e investimenti di benessere sul futuro

Il comparto avicolo e il settore della carne e del pollame in Lombardia rappresenta da solo un terzo della produzione nazionale di uova (quasi 4 miliardi di pezzi all’anno), con una presenza sul territorio di più di 26milioni di esemplari divisi in circa 24mila aziende. Cifre consistenti, alle quali corrispondono anche sforzi culturali ed economici della regione per educare al migliore allevamento (come il documento del 2011 in cui si tracciano le linee guida).

Non è raro incontrare, infatti, progetti di avicoltura biologica (o grass fed) come quello intrapreso dalla Cascina Marisa di Mediglia, dove 10mila galline ovaiole hanno a disposizione 60mila metri quadrati di pascolo coltivato ad erba medica e tre capannoni con aree antistress e paglia. Presenti anche in strutture agricole di dimensioni minori che preferiscono costituire gruppi di pollame più piccoli (intorno ai 100 individui) per rispettare la loro naturale propensione a costruire gerarchie senza stress e litigi.

Tra le razze autoctone è ormai estinta la Brianzola, mentre il Pollo Milanino, famoso per la propria carne, è oggetto di un interessante progetto di recupero cominciato nel 2009 da Silvia Cerolini, Professore Associato del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università statale. Anche la varietà Maestà è al centro di uno studio per recuperarne le caratteristiche, ma solo la Mericanel della Brianza risulta essere realmente scampata alla rivoluzione attuata dagli allevamenti intensivi, grazie anche alla sua capacità di adattamento.

Il pollo è molto presente nel ricettario e nella tradizione del nord italiano e con la sua carne in Lombardia si compongono numerosi piatti della cultura rurale, dal Pol a tocio (pollo in umido) al pollo ripieno alla lombarda.

 

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