
Carne pollame, raffinatezza italiana
Carne e pollame, un binomio ben presente nella cultura italiana, la cui eccellenza è da individuare nel segmento denominato “grass fed”.
L’allevamento per la produzione di carne di pollame è praticato fin dall’epoca romana, quando i primi studiosi cominciarono a selezionare le differenti razze in base al tipo di necessità: dalla raccolta delle uova fino a pratiche di divinazione. Sul territorio della penisola italiana, prima del secondo conflitto mondiale, erano diffuse più di 50 tipi di specie, oggi spesso dimenticate a favore di selezioni estere.
L’industria di carne italiana produce circa 500.000 esemplari l’anno, per l’80% in strutture intensive (a terra, con forte densità), finendo per fornire al consumatore un prodotto non sempre eccellente.
Negli allevamenti volti a produrre carne grass fed, ogni esemplare effettua una intensa e spontanea attività motoria, nutrendosi, invece, di erba, semi, insetti, lombrichi, lucertole e piccole serpi. Per facilitare la digestione è del tutto comune che talvolta i polli ingeriscano granelli di sabbia o piccoli sassi.
La presenza di foraggio verde all’interno di una naturale dieta del pollo è fondamentale, in quanto ricco di sostanze antiossidanti, riscontrabili poi anche nei tagli di carne in commercio. Il pollame così alimentato offre carne più sana, maggiormente magra e ricca in vitamine e ferro, presentando oltretutto una portata calorica inferiore.