Carne bovina in Liguria, allevamenti e caratteristiche dei bovini in una regione italiana unica

Scrivendo di carne bovina in Liguria il primo nome che viene in mente appartiene ai bovini di  “Cabannina”, una razza autoctona, carne italiana a presidio slow food, originaria della Piana di Cabanne e risultato decennale (se non secolare) di miglioramenti biologici e adatta a pascoli impervi come quelli appenninici. Una “minore” in serio pericolo, anche se non ancora in via di estinzione, che sarebbe necessario tutelare.

Secondo i dati rilevati nel 2012 sono 1156 le aziende che allevano bovini in Liguria, per quasi 14mila capi. La specie più diffusa è la Bruna Alpina, introdotta qui a partire dal 1880, evento che ha caratterizzato anche il lento diminuire delle altre razze. Tuttora presente la Piemontese e in numero più esiguo la Ottone Varzese.

L’ente regionale negli ultimi anni ha riconosciuto agli allevatori il difficile compito di presidiare il territorio ed ha finanziato con un progetto di supporto alle imprese del valore di 2,4 milioni di euro, finalizzato inoltre a incentivare nuovi e migliori standard di benessere animale. Sono molte le realtà che producono carne bovina di qualità, garantendo a provenienza in loco (chilometro zero) dei mangimi, cereali compresi (tra cui molto diffusi i grani antichi).

Frequente la tipologia di allevamento a pascolo brado ed estensivo, specialmente nelle zone meno pianeggianti dell’entroterra, adatte specificamente alle vacche autoctone. Tra le ricette più apprezzate e radicate nel ricettario ligure di carne troviamo le “Tommaselle”, involtini di carne ripieni di macinato, aglio, pomodori, funghi, formaggio e uova.

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