Allevamento bovini da carne, punta di diamante dell’intera filiera italiana

La più moderna concezione di allevamento di bovini da carne, eccellenza di tutta la produzione italiana, è rintracciabile nella filosofia grass fed, che prevede il libero pascolo degli animali (e la conseguente naturale alimentazione a foraggio verde ed eventualmente piccola integrazione biologica).

Per quanto negli anni si stia radicando la convinzione che il marchio biologico sia sufficiente (“basta che ciò che mangia l’animale sia bio”), alcuni allevatori hanno deciso di riportare l’allevamento di bovini alle origini, andando a sfruttare le colline e la bassa montagna come pascoli, arginando la crescita della macchia boschiva e riuscendo spesso a creare una vera simbiosi tra attività zootecnica e forestale.

In un allevamento di bovini da carne italiana di tipologia brado o semibrado (con ripari ed adeguati ricoveri durante i mesi invernali) ad ogni esemplare viene riconosciuta la libertà di comportarsi secondo natura, spontaneamente, al riparo da stress, paura, dolore, fame e sete.

Nel regime alimentare quotidiano, infatti, è previsto anche l’approvvigionamento di acqua corrente da una fonte fresca.

La carne che ne deriva mostra proprietà nutritive assolutamente migliori: maggiore concentrazione di vitamine E e K e quantità superiore almeno del doppio in acidi grassi Omega 3.

Le razze che vengono maggiormente coinvolte in questi progetti sono: Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana, Podolica, Modicana.

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